Milano in comune - Sinistra e costituzione

ARTICOLI 2019/4-6

Estratto dalla bozza di intervento del Consigliere comunale Basilio Rizzo (case popolari di via Cilea 120, ATM, MM, Milano Next, elettrosmog)

[…] Volevo parlare di […] due questioni: la seconda è quella delle case popolari; in particolare mi è stata segnalata la questione delle case popolari di via Cilea 120 che, però, pone una questione generale: cioè di un accordo (una trattativa o non so come definirla) che c’è fra Metropolitana milanese e Iliad (ma credo solo Metropolitana milanese, penso anche noi perché il patrimonio è nostro) per l’installazione di alcuni impianti informatici di telecomunicazioni sui tetti delle nostre case popolari. Si parla, in particolare, della questione legata ai ripetitori di questa francese Iliad.
La cosa ha di per sé un problema di salute e di sicurezza per quanto riguarda i cittadini, sulla quale ci sono diverse opinioni scientifiche […]. Vi è, però, un problema che è difficile da accettare, ovvero che le cose si facciano di nascosto. Ai cittadini non è stato detto niente e quando si sono presentati lì quelli che doveva fare i lavori hanno risposto evasivamente, dicendo che non è vero, eccetera. Inoltre, quello che risulterebbe è che negli incontri con gli Assessori o con qualcun’altro sia stato detto “Io non sapevo niente di questa questione”. Dobbiamo capire, è grave – se si tratta di impianti, credo che sia per gli interventi – che queste cose qui vengano fatte senza dire nulla ed è grave che l’Amministrazione comunale dica che non sapeva nulla. Sono due problemi ai quali vorrei avere delle risposte.
Il terzo problema che forse è il più importante, non per fare una gerarchia, per quanto riguarda il Consiglio Comunale è la questione che abbiamo letto sui giornali (a demerito, credo, dell’Amministrazione), sul consorzio Milano Next per un progetto che segue un impegno che avevamo preso in aula quando abbiamo rinnovato l’affidamento provvisorio ad ATM, la proroga, dicendo che studiare se si può fare in house o bisogna necessariamente fare la gara. […] Adesso sembra che qualcuno abbiamo preso la risposta, dicendo che bisogna fare a tutti i costi a gara, ma che bisogna anche utilizzare uno strumento, che è quello del project financing, sul quale qualche riflessione dobbiamo fare.
Io non ho motivi di dubitare della parola dell’assessore Granelli che ieri in Commissione ha detto “Io, prima dell’arrivo di questo materiale, non ne sapevo nulla”. Ho letto alcune dichiarazioni dai giornalisti, non l’ho sentito dire direttamente da parte del Sindaco, che dice di non saperne nulla.
Io ho troppo rispetto per le competenze, la capacità e la volontà di controllare da parte del nostro Sindaco: che ATM si muova e si metta alla testa di questo Consorzio senza avvertire il Sindaco, a me risulta difficile da credere, ma se il Sindaco mi dirà che non ne sapeva nulla, gli crederò, mio malgrado.
Se è così, cosa vuol dire? Che ATM si è messa a ragionare per i fatti suoi? MM la stessa cosa e anche le altre, senza avere il senso di responsabilità di avvertire l’autorità principale, che è il Comune? Non so quale delle due soluzioni sia la migliore. Se hanno agito senza dire niente al Sindaco, non sta bene. Se il Sindaco o l’Assessore sapevano qualcosa, per favore non dicano delle bugie e prima ne parlino con il Consiglio comunale, ma bisogna fare chiarezza perché, altrimenti, il vulnus nei confronti del Consiglio è troppo pesante per potere essere tollerato. […]

6/6/2019