[…] Sto intervenendo sulla relazione del Vice Sindaco Scavuzzo, non sull’articolo 21, che credo discuteremo dopo. Io volevo ringraziare, al contrario, il Sindaco per la sua dichiarazione perché credo che abbia sottolineato l’importanza di questa riunione, alla quale io purtroppo non ho ritenuto giusto partecipare per la garanzia che voglio dare alla mia famiglia di maggior sicurezza in questo momento di Covid.
Questa cosa mi serve per spiegare per l’ennesima volta – per l’ennesima volta – che il problema non è di essere eroici o di ritenersi eroici perché si affronta il rischio di partecipare in Aula alla discussione in presenza in Consiglio comunale e che si trattava di fare un’offesa ai dipendenti comunali come se li avessimo mandati allo sbaraglio – credo che nessuno lo abbia fatto, anzi, molti sono stati a casa – e noi dovevamo dimostrare altrettanto che eravamo coraggiosi. Il problema era di fare una cosa intelligente e saggia che era quella di dire: se possiamo fare le stesse cose, cioè non privare la città dell’esistenza del proprio Consiglio comunale, operando da remoto e quindi riducendo i rischi di contagio che noi stessi possiamo poi riportare nella città, è giusto farlo. Era la cosa più elementare di questo mondo ed è giusto adesso intervenire e trovare delle soluzioni miste che consentano a chi ritiene di poter correre questo rischio. Se io avessi avuto la vaccinazione per tempo, la prima e la seconda vaccinazione, io sarei quest’oggi in Aula, questo è. È questo il problema che ci ha tenuto lontani, senza voler dimostrare che il nostro essere Consiglieri comunali si può manifestare soltanto con la presenza nella Sala di Palazzo Marino.
Mi pare un po’ l’atteggiamento di chi ha puntato molto su questa questione e adesso si è ritrovato sulla soluzione che dall’inizio abbiamo detto essere quella che si poteva manifestare in queste condizioni e non può più utilizzare quest’arma di propaganda e reagisce in qualche modo.
Io non penso che sia giusto ragionare in questi termini. Ho ricordato al consigliere Mascaretti che voler bene ai nostri dipendenti comunali è fargli fare il lavoro che è giusto fare, non il lavoro che è inutile fare sapendo che dopo gli emendamenti non saranno discussi, 100 mila emendamenti. Se lo ricordi, rifletta su questa questione.
Dopodiché, per concludere, permettetemi, volevo fare i miei auguri non solo al consigliere De Chirico, ma anche a sua moglie in particolare perché non glieli abbiamo fatti. Forse le Consigliere avrebbero dovuto dire prima di me questa cosa. Comunque non averla ricordata in questa occasione mi è sembrato un errore e quindi unisco i miei auguri per il piccolo, ma per la mamma soprattutto, che ha svolto un ruolo non secondario in questa giornata di felicità per lui.
Sul saluto del Sindaco volevo dire due parole nel merito. Io ho detto che ho apprezzato che il Sindaco abbia ritenuto di parlare al Consiglio. Devo dire – e lo dico con assoluta serenità – che avrei pensato in questo messaggio di non parlare unicamente delle questioni ambientali – consentitemi di dire che forse è un gesto di attenzione più elettorale di altri – ma anche del ruolo fondamentale sociale che deve avere la città a favore dei ceti più deboli per costruire le condizioni per la sua rinascita. Forse perché aveva questo incontro, il Sindaco ha sottolineato questo aspetto. Io sottolineerei anche la Prima della Scala di quest’oggi, che è un altrettanto importante aspetto della ripresa della città. Ma vorrei che si sottolineasse il ruolo fondamentale che noi dobbiamo dare ai ceti meno fortunati della nostra città per creare loro le condizioni per crescere insieme alla città, ma per essere protagonisti di questa crescita. Dobbiamo pensare che noi abbiamo bisogno di mettere al primo posto la possibilità di creare le condizioni di lavorare, di avere un reddito, di poter contribuire, come sempre è stato a Milano, al ruolo dei lavoratori, che questa deve essere la chiave di volta accanto alle questioni ambientali: la questione sociale come condizione su cui costruire la rinascita della nostra città.
[…] Su questi emendamenti usualmente non partecipo al voto perché sono legati alla modalità con la quale è stato presentato il bilancio, ma in questo caso voterò convintamente contrario. Una cosa è chiedere aiuti ai tassisti per svolgere un servizio pubblico; abbiamo votato il contributo al 50 per cento per le categorie fragili, deboli e così via, quindi portiamolo al 70 se vogliamo intervenire ancora in favore dei tassisti, ma l’idea che noi dobbiamo dare un voucher per i turisti che vengono nella nostra città non è un modo di aiutare i tassisti, ma i turisti. Se qualcuno si può permettere di venire a Milano e vuole usare il taxi paghi il suo taxi. Non vedo perché noi dobbiamo operare in questo modo, se non ho capito.
Il mio voto è fermamente contrario non per i tassisti, ma per la categoria che usufruirà i vantaggi di questo contributo del Comune. […]
Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Video Assemblea del sito del Comune di Milano.