Milano in comune - Sinistra e costituzione

ABUSIVISMO

Stralcio della bozza di intervento di Basilio Rizzo [San Siro stadio e quartiere, Superlega, sicurezza, periferie, politica della Polizia]

[…] È curiosa la situazione che abbiamo di fronte, perché siamo obbligati a parlare della questione San Siro su versanti che sono diversi e che però riconducono tutta questa area. Credo che si debba cominciare a capire che dietro il progetto dello Stadio di San Siro, coloro i quali dicevano: “Attraverso quest’intervento riusciamo a salvaguardare una certa area della nostra città”, si compiva una profonda mistificazione. I proprietari delle due squadre non hanno nessun interesse ad adoperare e ad investire risorse per migliorare la qualità della vita del quartiere di San Siro, quello che abbiamo in mente noi ed è reso così palese, ecco i collegamenti, con la vicenda della Superlega che lo sport è semplicemente uno strumento per operazioni puramente economiche e speculative da parte di queste persone. Lo ha detto bene anche il consigliere D’Alfonso, mi limito a dire una cosa semplicissima, non approfondisco tutto il resto, lo dico al signor Sindaco, alla mia Giunta, a tutti coloro i quali rappresentano la nostra città: capiamo o no che si deve interrompere qualsiasi rapporto relativo agli investimenti sullo Stadio se a gestire l’operazione sono coloro i quali non hanno nessun utilizzo di tipo sociale dell’operazione che intendono fare? Perché pensano unicamente a fare soldi e sul terreno del Comune non si può fare un’operazione per consentire a queste squadre di operare all’interno di quella combriccola che si sta costruendo, che nulla ha a che fare con lo sport, non è un’operazione di sport, lo hanno capito tutti, i governi stanno intervenendo.
Può, il Sindaco della città più importante, che riguarda due di quelle squadre che dovrebbero far parte di quella lega dei ricchi, dire: “Con noi, allora, non avete nulla a che fare”, senza tanti discorsi sul dopo. Siamo bravi a fare l’urbanistica, non abbiamo bisogno che ce lo impongano. Diciamo che quest’operazione che mette al centro il denaro e non lo sport è un’operazione che non può avere come partner il Comune di Milano e lo diciamo a chiare lettere, è una cosa che capiscono tutti, anche quelli che leggono solo le pagine sportive dei giornali, ma lo dobbiamo dire senza spostarsi più in là o fare discorsi più complicati, diciamo la cosa più semplice.
Sulla questione di San Siro, quartiere popolare, adesso, ancora una volta, le responsabilità sono dell’Aler – più di tutti perché sono i proprietari delle aree – ma ci sono anche delle responsabilità delle Autorità di Polizia, di chi ha governato la città in tutti questi anni. Abito a San Siro da 60 anni e più, queste cose le ho dette dalla prima lettera che ho scritto agli elettori per chiedere il voto, quello che si sta proponendo oggi l’ho detto allora, lì il problema vero è che si è fatto di quel quartiere un luogo di confine per tutta una serie di strade popolari. Se c’erano delle persone disagiate le si mandava nel quartiere San Siro. La Polizia aveva interesse a concentrare in quel luogo – perché forse pensava di controllare meglio – tutti gli elementi di disturbo, di difficoltà. Era più semplice trasferire la gente lì. Sono state fatte decine di operazioni.
Accorgersene adesso, con il solo l’idea della sicurezza è una posizione profondamente sbagliata. La collega D’Amico ha detto delle parole importanti, alla collega D’Amico ricordo una riunione che abbiamo fatto in Via Gigante, lei era appena stata eletta Consigliera comunale, io queste cose le dissi così come le sto dicendo adesso, sono passati 5 anni. Le uniche cose che abbiamo proposto, permettetemi di dirlo, anche con quest’Amministrazione, è stato qualcosa, uno studio, una dependance del Politecnico che ha fatto delle belle cose, ma quando tu dipingi soltanto dei terreni, delle linee e non intervieni sul fatto che lì si è perpetrata una vera e propria esclusione di migliaia e migliaia di persone, da una vita identica a quella che meritano di vivere nella nostra città. Si è fatto, da una parte – ho detto una settimana fa – il fortino di quelli che reagiscono a questa situazione e dall’altra parte il recinto per cui non si poteva entrare in quei luoghi lì, ma tutti noi abbiamo consentito questo. Adesso vogliamo cambiare, ma dobbiamo cambiarlo dicendo che in ogni operazione immobiliare non ripetiamo più il fatto che si creino delle zone a monoreddito, è quello il problema fondamentale e vale ogni volta che si fa un’operazione immobiliare, anche nelle zone ricche. Da adesso in poi vi richiamerò ogni qualvolta si costruisce un metro quadro, devo dire quanti decimetri quadri sono di persone povere che possono occupare questi spazi, perché, altrimenti, ripeteremo la fine e la vita simile a quella del quartiere San Siro e di tanti quartieri delle nostre periferie. […]

[La consigliera Bedori di M5S ricorda che MM aveva creato un gruppo di persone che si occupavano di sicurezza e che era riuscito a ridurre l’occupazione abusiva di case molto più di Aler. Il problema alla radice sono però le politiche di Sala che hanno privilegiato il centro e trascurato le periferie.]


Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Link Video Assemblea del sito del Comune di Milano.