Milano in comune - Sinistra e costituzione

CITTA' UNIVERSITARIA

Interrogazione parlamentare di Civati su Città Studi/Area Expo

VENERDI’ 23 GIUGNO 2017 ALLE ORE 12.00
PRESSO LA SALA ANGIOLINI DI VIA MARINO, 7 TERZO PIANO

E’ CONVOCATA UNA CONFERENZA STAMPA

Presentazione dell’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Pippo Civati rispetto al previsto trasferimento delle facoltà scientifiche di Città di Studi dell’Università Statale, nell’area Expo

Presentazione:

Basilio Rizzo, consigliere comunale “Milano in Comune”

Cinzia Fossati, portavoce cittadina dell’Associazione Milano in Comune

Illustrazione interrogazione da parte dell’On. Andrea Maestri di Possibile

Interventi:

Prof. Elio Franzini (Senato accademico ) e Prof. Riccardo Ghidoni.

Saranno presenti:

Francesco Pagnotta, RSU Unimi

Sergio Marchese, iLight Associazione studenti

Mario Vitiello, Progetto Lambrate

Marina Romanò, Che ne sarà di Città Studi

Irene Pizzocchero, Salviamo Città Studi

Sarà presentata una posizione scritta di Confesercenti relativa all’interrogazione parlamentare.

Le grandi trasformazioni urbane di una metropoli, se non partono dai reali bisogni della popolazione ma da malate esigenze finanziarie, possono essere solo disastrose.

La ribellione dei cittadini di Città Studi è già evidente, meno noti sono i rischi ai quali viene sottoposto il futuro dell’Università Statale da un’operazione inutile, per nulla programmata e basata su friabilità economica.

COMUNICATO DOPO LA CONFERENZA STAMPA:

Chiediamo risposte al MIUR e al MEF sul progetto di spostamento delle facoltà scientifiche dell’università Statale di Città Studi in area ex Expo.
In questi mesi Milano in Comune ha partecipato al percorso di denuncia delle criticità del progetto e ha ascoltato studenti, professori, cittadini, lavoratori della Statale e commercianti del quartiere preoccupati per la mancanza di un progetto serio e per il pericolo di dissesto finanziario dell’ateneo.
E’ così che Milano in Comune insieme a Possibile, a prima firma del Segretario Giuseppe Civati, ha ritenuto doveroso rivolgere un’interrogazione parlamentare al Miur e al Mef sulla tenuta economica di questa operazione.
Venerdì 23 giugno in Via Marino, 7 in una sala gremitissima di cittadini e alla presenza di parecchie testate giornalistiche si è svolta una conferenza stampa nella quale l’On. Andrea Maestri di Possibile ha presentato l’interrogazione parlamentare depositata e professori, cittadini, studenti hanno reso noto le loro perplessità rispetto al progetto e le proposte in merito.
– Abbiamo chiesto ai Ministeri se ritengano opportuno che un’Università pubblica si indebiti per una cifra da capogiro a fronte della mancanza di una valutazione dei costi che si andrebbero ad affrontare restando nell’attuale sede delle facoltà, ristrutturando ed edificando, ex novo ove necessario Un debito che metterà a rischio nei prossimi anni i fondi per la gestione dei servizi dell’Università e i fondi da destinare alla ricerca.
Ricordiamo che lo stesso Rettore Vago ha dichiarato che “la ristrutturazione sarebbe costosissima, poco meno di una nuova edificazione” – analisi dei costi tuttavia mai pervenuta ufficialmente.
– Abbiamo chiesto che sia reso noto l’indicatore d’indebitamento dell’università degli studi di Milano che, per legge, deve essere documentato entro il mese di marzo di ogni anno.
– Abbiamo chiesto se si ritiene un’opportunità trasferire le facoltà su una superficie di 150000 mq a fronte dei 250000 mq su cui oggi si trovano, viste le limitate possibilità di sviluppi futuri su un’area, quella dell’ex sito Expo, per sua natura delimitata.
– Abbiamo chiesto se si ritiene opportuno trasferire l’Università su un terreno che è stato interessato da bonifiche di tipo B, adatte a siti per uso commerciale o industriale, mentre per l’insediamento universitario si dovrebbe prevedere il livello A del quale non sono stati stimati nè costi, nè tempi.
Continueremo a tenere alto il nostro livello di attenzione su questa operazione perchè, così come prevista, non cogliamo i vantaggi per il futuro dell’Università. Faremo tutto ciò che è nelle nostre facoltà, insieme ai soggetti interessati a questo spostamento, per avere risposte adeguate e per poter rivalutare in modo serio la possibilità di espansione delle facoltà, per alcuni aspetti necessaria, affinchè la stessa risponda a un interesse reale dell’Università e della ricerca e non a un’ennesima volontà politica di coprire un vuoto lasciato da altri.