Dopo 16 giorni di picchetti per impedire il taglio degli alberi del parco Bassini, si è realizzata un’affollata conferenza stampa.
Presenti oltre ai docenti ( questa volta l’anima del Comitato “ Salviamo il parco Bassini “ ), studenti e residenti, anche Legambiente e Fridays For Future e le forze istituzionali che sostengono la protesta: Verdi, Movimento Cinque Stelle e Milano in Comune.
Il messaggio alla Giunta e al Politecnico è stato chiarissimo e unanime.
Non si può a parole dire e insegnare una cosa e nei fatti fare l’opposto.
Nella trasformazione di Milano le istituzioni devono essere in grado di programmare soluzioni strutturali giuste, che diano segnali coerenti in piena emergenza ambientale.
L’abbattimento di un parco, unico luogo ambientalmente e socialmente vissuto in un quartiere affollato, non è accettabile. Non ci sono compensazioni possibili.
Soprattutto quando le soluzioni alternative esistono.
Dall’aspettare che la chimica della Statale venga trasferita a Rho, per insediare la chimica del Politecnico; al fatto immediato che il limitrofo scalo ferroviario di Lambrate deve ospitare funzioni pubbliche.
E questa trattativa sugli scali è stata condotta per anni dal Comune e dal Politecnico.
Non operare per soluzioni concretamente possibili e scegliere la soppressione del parco Bassini è una scelta ETICAMENTE dannosa.