Milano in comune - Sinistra e costituzione

ARTICOLI 2019/4-6

Estratto dalla bozza di intervento del Consigliere comunale Basilio Rizzo (Piazza Duomo, SEA, Casa della Carità)

[…] Tornerò anche io sulle questioni delle nomine di alcune società, però per non essere troncato nel tempo volevo porre un’altra questione, non so che impressione abbiate, però io che data la mia età ho un po’ di nostalgia, mi pongo il problema di quando vedremo Piazza del Duomo vuota, cioè offriamo la possibilità di vedere Piazza del Duomo senza varie presenze: una volta erano i gazebo, adesso sono cose molto più sostanziose e pesanti. Una volta se ne discuteva, si diceva: “In modo eccezionale mettiamo una o due presenze in Piazza del Duomo”. Adesso, non c’è un giorno nel quale Piazza del Duomo sia libera in maniera tale che si possa vedere da una parte all’altra, ma è piena sempre di qualche baracca che viene utilizzata. […] Tra maratone, gare ciclistiche, adesso ci sarà la festa degli alpini, poi qualcun altro, Piazza del Duomo non si riesce a riproporla. Non sono convinto che piaccia di più così, che non invece la possibilità di vedere la piazza nella sua interezza, nella sua bellezza e nella sua possibilità di essere fruita. Ecco, chiederei soltanto di poterlo discutere da qualche parte, questo problema.
Vengo alla questione delle nomine. Il collega Gentili ed io siamo intervenuti, lunedì scorso, mi pare, sulla questione della Film Commission. Io ho chiesto alcuni chiarimenti, l’Assessore molto cortesemente ce li ha dati, però volevo vedere dei documenti. A me risulta – quella vicenda che abbiamo conosciuto – che c’è stata la compravendita di un immobile che ha determinato … ma risulta che il voto favorevole del Comune di Milano sia avvenuto, almeno così mi è stato detto, con delle prescrizioni, cioè che ci fossero dei lavori che sono stati effettivamente fatti dentro questo immobile, altrimenti non si capisce perché è stato comprato a una cifra ed è stato venduto a una cifra molto più elevata. Ma al di là di questo, in questi giorni è comparsa tutta una serie di articoli sui giornali, e la questione delle nomine legate alla politica in qualche modo è all’attenzione di tutti noi.
[…] Adesso che li abbiamo visti su tutti i giornali, questi nomi, è normale che noi magari nella prossima assemblea della SEA (tanto per essere preciso) nominiamo, nell’organismo sindacale, qualcuno dei nomi più ricorrenti in queste indagini giornalistiche? Io non sono per dire che sono colpevoli, però o stiamo zitti e diciamo che va bene tutto o non ci scandalizziamo lodando gli articoli di questi giornali e poi non facciamo nulla, e magari fra qualche settimana nominiamo una di queste persone nel collegio sindacale della SEA. E magari una di queste persone è addirittura nel collegio sindacale della Casa della Carità. C’è qualcosa che non funziona. Dobbiamo essere coerenti.
[…] Presidente, io faccio questa proposta: se ancora siamo in tempo, qualcuno dei nomi chiacchierati siamo d’accordo che non lo nominiamo? O invece facciamo finta di niente, lo nominiamo e poi scandalo sui giornali perché gli chiediamo le dimissioni o qualcosa del genere? Usiamo l’ipotesi precauzionale: se qualcuna di queste persone non l’abbiamo ancora nominata e la leggiamo sui giornali più importanti come oggetto di indagine da parte di organismi di controllo e così via, forse è bene che ci fermiamo. Questa è la richiesta formale, se mi è permesso, che io faccio alla nostra Amministrazione. […]