[…] Io penso che sia giusto che il Consiglio comunale colga le vicende importanti che si vivono in città.
Io penso che la manifestazione che si è tenuta sabato (“People”, il 2 marzo ndr) sia un fatto straordinario per la nostra città che deve entrare nella riflessione del Consiglio comunale. In primo luogo, credo che si debba ringraziare l’assessore Majorino per avere colto una sensibilità che c’era in città: nel senso che abbiamo dato ai cittadini milanesi l’opportunità e l’occasione di manifestare quello che avevano dentro di loro. Questo è un riconoscimento a chi amministra la città di cogliere le istanze che ci sono nel territorio che deve amministrare. Da questo punto di vista, anche il Sindaco, per la misura con la quale hanno condotto la vicenda; potevano gestirla in un modo di successo personale e individuale, non è stato così: anche questo è segno di buona amministrazione e di rispetto della città.
La nota stonata sono state le reazioni di chi non sa cogliere che cosa si muove nella città. […]
Secondo me, chi è convinto che sia solo una manifestazione legata alla questione dell’immigrazione avrà un’ulteriore delusione il prossimo 25 aprile, perché credo che si sia messo in moto un meccanismo in cui c’è una rivendicazione di protagonismo da parte dei cittadini, che deve essere considerato e rispettato da parte di tutti. Credo che sarebbe sbagliato non cogliere questo aspetto.
Devo dire che partecipo a molte manifestazioni e non mi è mai capitato di essere in un posto alle due e alle quattro e mezza essere ancora nello stesso posto fermo, dopo due ore e mezzo, perché il corteo non si era mosso.
Non cogliere questi aspetti … io potrei dire, come si dice nelle Scritture, che il Signore acceca quelli che vuole perdere; speriamo che sia così, perché accecati lo sono di sicuro, quelli che fanno dei commenti non consoni alla situazione che si è manifestata.
Visto che ho ancora un minuto e mezzo, vorrei fare anch’io una riflessione sullo stadio. Sabato pomeriggio, dopo la gioia di essere stato a questa manifestazione, sono anche andato allo stadio, e anche lì una piccola gioia, ma non importa, non voglio parlare di altri … durante la partita, che non era una partita grandiosa, hanno comunicato il numero degli spettatori: erano presenti oltre 61 mila persone alla partita Milan – Sassuolo. Immaginate che cosa possa accadere se si gioca una partita di cartello, una finale di Coppa dei campioni.
Ora, l’idea che qua dentro non ci siamo posti il problema che l’idea di fare uno stadio con un numero di spettatori più basso (60 come massimo, ma anche meno, questo si discute), è un attacco alla funzione sociale dello stadio. Perché a stadio più piccolo corrisponderanno prezzi più alti e l’esclusione di larghi strati di cittadini, in particolare di giovani, dalla possibilità di partecipare a questi eventi sportivi.
Mi unisco alla polemica del consigliere Tatarella e aggiungo questa mia considerazione: noi dobbiamo decidere su come si costruisce, dove si costruisce e per quante persone si costruisce lo stadio. Non lo decidono gli altri e non possono essere padroni di una situazione che è della nostra città.
Ancora una volta invito a riflettere sul fatto che se lo stadio è identificato come grande funzione urbana, deve avere delle facilitazioni come struttura che risponde a un bisogno della società, questo Consiglio comunale deve decidere e non altri, in Italia o all’estero cosa fare dello stadio di San Siro. Grazie.