Il Consiglio Comunale di Milano
in primo luogo prende atto con rammarico che, a seguito dell’attivazione da parte di Milan e Inter della procedura prevista della cosiddetta “Legge sugli Stadi”, è stato privato della possibilità di svolgere una funzione istituzionalmente significativa fin dall’inizio del procedimento, essendo invece chiamato ad esprimersi con un proprio pronunciamento giuridicamente rilevante solo a valle di decisioni prese da altri organi istituzionali.
La scelta della Giunta di interpretare la suddetta legge nel senso della negazione dell’accesso agli atti ai consiglieri, che chiedevano di avere a disposizione il documento-proposta consegnato all’Amministrazione comunale dalle società Milan/Inter fin dal 10 luglio, ha ulteriormente impedito al Consiglio comunale di conoscere i dati essenziali per raggiungere un’informazione completa, presupposto imprescindibile per un provvedimento pienamente consapevole.
Un’informazione completa e tempestiva dei rappresentati ufficiali – perché eletti – della cittadinanza non può essere surrogata dalla realizzazione di sondaggi autogestiti per legittimare l’affermazione di “aver attivato forme di modalità partecipativa” ovvero per sostenere che si è voluto raccogliere l’opinione dei milanesi.
Negli stessi giorni in cui la città è stata inondata da dichiarazioni interessate, presentazioni scintillanti, eventi promozionali, brochures eleganti, informazioni di parte su “stadio e dintorni”, il Consiglio comunale ha discusso e deliberato, nel pieno delle sue funzioni istituzionali, un atto fondamentale come è il PGT in cui “inter alia” si fissano alcuni punti che riguardano possibili interventi su quella stessa area di San Siro.
Non dovrebbe essere difficile, quindi, per chi deve pronunciarsi ufficialmente, riscontrare, nelle proposte avanzate dalle squadre con il loro progetto, la conformità o meno con quanto scritto nel PGT.
E se l’obbiettivo è conoscere l’orientamento del Consiglio comunale sull’interesse pubblico esso non può che essere ritrovato nel voto espresso pochi giorni fa, essendo scontato che il Consiglio persegue nelle sue deliberazioni proprio l’interesse pubblico.
Il Consiglio comunale esprime pertanto l’indirizzo che il Sindaco e la Giunta facciano scelte istituzionali che permettano che quanto deliberato dal Consiglio stesso possa tradursi in un progetto compiuto che vi si attenga: ad esempio promuovendo un concorso internazionale sul destino dell’area in cui possano confrontarsi a trecentosessanta gradi diverse soluzioni, con l’unico vincolo di essere conformi alle prescrizioni e alle indicazioni del PGT. O attivare altri atti equipollenti che la Giunta vorrà assumere per raggiungere il medesimo obiettivo nell’interesse superiore della città.
Milano, 28/10/2019