Milano in comune - Sinistra e costituzione

AMBIENTE

Stralcio della bozza di intervento di Basilio Rizzo [Appalto del verde, MM, politica di A2A, AMSA, Pirellino, tamponi rapidi e gratuiti o calmierati, gestione della sanità in Lombardia, taxi]

[…] Volevo porre due questioni con una premessa. Io credo che le modalità attraverso le quali noi operiamo, che difendo come tutela della salute di tutti, nostra e della città, hanno portato a una situazione nella quale problemi rilevanti della città non sono affrontati dal Consiglio. Ne faccio due: la questione dell’appalto del verde.
Oggi sui giornali (ieri c’è stato un comunicato) si parla di una gara di appalto per un anno, valore 30 milioni. Io non so come questa gara sarà fatta, ma sono pronto a scommettere che la razionalità porterà al fatto che sia un ulteriore prolungamento di quelli che c’erano. E’ difficile che si possa imbastire una gara e trovare dei soggetti che possano far fronte a una situazione in tempi così brevi. Dentro questo, c’è anche la decisione di conferire a MM, in futuro, la gestione del verde.
Io non so dove è stato deciso – Se in Giunta, non capisco perché non con una discussione in Consiglio – che il verde sarà appaltato a una società e non alla cura dei nostri uffici che sono in grado o, se hanno bisogno, possono essere rafforzati, di una gestione diretta e non mediata da una società di un servizio così rilevante per quanto riguarda la città. Può darsi che io abbia torto nel proporre questo e l’Amministrazione abbia ragione nel proporre la società, ma discutiamone in Consiglio, altrimenti facciamo delle Commissioni e dei Consigli che toccano questioni poco rilevanti, ma non quelle che sono più significative per la città.
Secondo esempio: A2A. Io sono fermo a una discussione che era stata fatta negli anni passati sul fatto che la strategia messa in campo per quanto riguardava A2A era il concentrarsi sul nostro territorio, semmai al di là dei confini delle nostre città di Milano e di Brescia, ma anche di altre aree del territorio, ma con un forte insediamento per quanto riguarda il territorio, perché noi non concepivamo (e penso che non concepiamo) A2A soltanto come una società che deve fare utili il più possibile, ma è parte di una strategia complessiva di intervento sul territorio, sull’energia, che noi vogliamo pilotare e gestire in qualche modo.
Oggi, sia nella Commissione che abbiamo fatto sia sui giornali, il vertice di A2A dice testualmente: “Noi siamo una società radicata in Italia, ma il nostro mercato è l’Europa”. Vuol dire un cambio radicale di orientamento. Perché non dobbiamo discutere anche questa questione? E’ giusto fare così o questa poi diventa la premessa attraverso la quale viene sostanzialmente soggetta solo alle leggi del mercato ed è aziendale lo sviluppo di A2A e non, invece, a una politica che noi, come Amministrazione, come le due Amministrazioni […]. A questo punto, altrimenti, la logica è più semplice: vendiamo queste quote.
Se decidiamo che si deve comportare come un’altra azienda e, quindi, l’unico obiettivo sono i dividendi che può dare, con le scelte di dire che su alcune aree non si interviene perché ancora non sono redditizie e quando diventeranno tali ci opereremo, e sono quelle della riconversione ambientale, della transizione epocale che noi dobbiamo fare verso altre modalità di sviluppo? Io chiedo questo.
Amsa, controllata da A2A: abbiamo fatto una Commissione in cui c’erano state promesse delle risposte a proposito della neve, ma le avete mai viste? Io no!
Ho terminato. Volevo solo dire, Presidente, che vorrei che lei garantisse che la Commissione urbanistica che riguarda la vicenda della delibera dove è compreso il Pirellino, come lo chiamiamo, si faccia davvero questa volta. Credo che, qualora non si faccia, diventi una questione insuperabile dal punto di vista della correttezza dei nostri rapporti. Deve assolutamente svolgersi nel rispetto delle nostre regole e delle decisioni che ci sono state. Abbiamo detto che quella delibera era impossibile che non si facesse. Non abbiamo discusso ordini del giorno importanti.
[Il presidente Bertolè ritiene che sia stata convocata per mercoledì]
Gliel’ho detto, anche l’altra volta era convocata per mercoledì e poi non si è fatta. Io voglio avere la certezza che si faccia. La prego di vigilare perché così sia perché, altrimenti, la strategia di dilazionare sempre, di spostare sempre in là i provvedimenti che sono indispensabili, quando fanno sì che altri provvedimenti non arrivino in aula, poi, invece, diventano non più indispensabili. C’è qualcosa che non funziona.
[…] Innanzitutto ci tengo a dire che, prima di presentare l’ordine del giorno, l’ho inviato a tutti i Consiglieri comunali perché mi sembrava una tipica questione che potesse coinvolgere l’intero Consiglio. Ha risposto la consigliera Bedori. Ho avuto un’interlocuzione anche con il consigliere Fumagalli, ma altri Consiglieri non hanno ritenuto di sottoscriverla. E’ una richiesta che credo vada incontro a una necessità e a un desiderio molto forte […].
Le dicevo, si tratta di una richiesta affinché si svolgano dei tamponi rapidi rivolti alla popolazione. Nell’ordine del giorno si dice “A prezzo di costo” oppure “gratuito” e gratuito in ogni caso per chi non ha la possibilità di farlo. Perché questi tamponi gratuiti? Sono un utilizzo di uno strumento che, in assenza di un’operazione sui vaccini che deve essere fatta, che non deve essere l’uno in conflitto con l’altro, come è ovvio che sia, ma, non potendo fare i vaccini né i tamponi, se non in determinate situazioni, c’è una continua paura e un continuo rischio per migliaia e migliaia di nostri concittadini di non sapere qual é la loro condizione.
Questi tamponi rapidi sono stati fatti in alcune scuole, in alcune realtà. C’è un’iniziativa permanente da parte di Comitati che svolgono quest’operazione e che dà una tranquillità. E’ l’unico metodo, in assenza del vaccino, per tracciare in qualche modo, aumentando il contatto con tutti i cittadini, nel modo più rapido e semplice possibile. Lo è stato fatto in altre regioni. Sono tre settimane che chiediamo di poter discutere di questo e oggi leggiamo che la Regione Lombardia sta pensando di affidare ai medici pediatri la possibilità di fare gratuitamente questo tampone rapido nella nostra Regione. Noi pensavamo di partire dalle scuole, dai luoghi di lavoro dei quartieri, di portare questo strumento a disposizione dei cittadini sul territorio per dare garanzie che si possa tornare a scuola e a lavorare in sicurezza e ridare quel diritto a vivere nella nostra città, sentito da tutti i cittadini, in condizioni di sicurezza.
Né la consigliera Bedori, credo, né io abbiamo l’intenzione di dire che è una nostra proposta. Noi vorremmo che sia una proposta di tutto il Consiglio perché ci sembra che sia un modo di essere vicini ai nostri concittadini e lavorare per la loro salute.
[…] Avendo formulato una convinzione che ha richiamato anche il Vicesindaco, ovvero che il Sindaco è la massima autorità per quel che riguarda la tutela della salute dei suoi concittadini, credo che il Sindaco possa fare. Poiché non ne voglio fare una questione. Se questo aiuta a trovare il consenso unanime di tutti quelli che vorranno nel Consiglio, a me sta bene perché sono convinto che la Regione Lombardia non potrà dire di no, se il Comune di Milano, dal suo organismo, chiede di fare una cosa che la Regione Lombardia dice di voler fare.
Mi sembra che si possa fare. Ci affideremo ai tecnici per raggiungere questo obiettivo. Mi auguro che si vogliano accettare le disponibilità da parte del volontariato, come l’iniziativa che non abbiamo scritto nell’ordine del giorno perché non volevamo fare una cosa di parte, ma ci sono nella nostra città. Ci sono anche gli studenti che si tassano per fare questi tamponi rapidi nelle loro scuole, quindi non vedo proprio che ostacolo ci sia. Se c’è l’Amministrazione che copre, credo che non possa accadere che queste cose, che sono utili e necessarie, non si facciano.
[…] Se la collega Bedori è d’accordo, a me sta bene ciò che l’Assessore ritiene di mettere perché si manifesti la volontà del Consiglio e chi è abilitato a farlo lo faccia, ma vorrei la pressione del nostro Consiglio. Mi sembra che questo sia ovvio, se sarà votato l’ordine del giorno.
Volevo dire che è implicito. Poiché non è vero che queste cose oggi non si fanno, ma si fanno a pagamento, chiedo che ci sia l’indirizzo di utilizzare anche le risorse dell’Amministrazione comunale, ma lo deciderà la Giunta e chi è predisposto a questo, per dare un contributo a chi non potesse pagarlo a prezzo di costo, così come altri Sindaci in altre situazioni hanno chiesto alle aziende che l’hanno erogato (credo che sia stato in Campania) iniziative di questa natura. Che ci sia un contributo per coloro i quali non potrebbero fare il tampone perché non potrebbero pagarlo nelle farmacie a pagamento. Le nostre farmacie delle quali siamo soci, ancorché di minoranza, che cosa fanno?
Gli ordini del giorno esprimono un indirizzo. Dopodiché, che si operi per raggiungere un obiettivo. Se è condiviso, le forme si troveranno.
[…] Io parlerò dell’ordine del giorno e non della propaganda politica. Condivido pienamente l’ordine del giorno che è stato presentato. Penso che dobbiamo fare di tutto per concentrarci sulle vaccinazioni e da questo punto di vista mi pare che l’ordine del giorno, che richiama questa necessità, testimoni che non c’è niente. Io non credo che nessuno si opporrà al fatto che si facciano il massimo delle vaccinazioni possibili. Anzi, credo che sarebbe bene che l’Amministrazione comunale possa interloquire con l’autorità regionale in modo tale da discutere anche le priorità.
Io non voglio portare qui considerazioni magari dettate da contingenze personali, ma quando inizieremo a vaccinare gli anziani e i malati con patologie gravi? Questo è quello che a me interessa in questo momento che si possa dire. Quando saremo certi che coloro i quali si trovano nelle condizioni di essere più esposti ai contagi e alle conseguenze dei contagi verranno privilegiati? C’è stato anche un momento in cui la polemica politica si è fatta, ma era quella di dire che in Lombardia si sono vaccinati in percentuale molti più non medici rispetto alla fase nella quale bisognava vaccinare i medici, e la risposta è stata che non era il 50 per cento, ma era il 21. Capite che il 21 è una cifra incredibile e che, invece di vaccinare i medici, si siano vaccinati il 21 per cento di persone che non avevano diritto di essere per prime? È questa la questione che riguarda i cittadini e rende i cittadini disorientati di fronte a quello che sta accadendo.
Io aspetto di sapere la data entro la quale le persone anziane, tra cui io, e le persone malate di patologie gravi possano avere quel vaccino che gli è indispensabile per poter vivere serenamente nelle nostre città di fronte al contagio.
L’attenzione ai vaccini sarà importante. Il problema non è di promettere cose complicate, ma è stabilire le priorità che sono necessarie e operare. Se dobbiamo mettere degli spazi a disposizione, ma voi volete che il Comune di Milano si tiri indietro, non ci posso credere che ci sia qualcuno che si tira indietro dal mettere degli spazi a disposizione. Il problema è che arrivino i vaccini e ci siano i vaccinatori. Questo è il nodo che abbiamo di fronte.
Diamo queste indicazioni, diamo queste garanzie, e l’ordine del giorno credo che voglia chiedere fondamentalmente questo in aggiunta ai tamponi rapidi secondo le cose che diceva il consigliere Fumagalli, e credo che ci sarà l’intera città a disposizione. Non buttiamola tutta nella polemica di un governo che non c’è più; le cose che sono accadute sono accadute. Non è polemica, ma ci sono state. Prenderne atto è un dovere e correggere è un dovere. La Giunta regionale ha cambiato molto, ma se ha cambiato lo ha fatto perché vuol dire che ha sbagliato. Non mi potete tirare le pietre se dico che ci sono stati degli errori e si è sbagliato. Vediamo di andare avanti migliorando le condizioni che purtroppo ci sono state nella nostra città. È con questo spirito che voto l’ordine del giorno e credo che sia stato proposto. Adesso c’è la battaglia dei vaccini, ma facciamola e aiutiamo i medici di base, troviamo le condizioni per poterlo fare. Metteteci a disposizione i vaccini, dando delle date.
Gli ottantenni non sanno che cosa devono fare. Diamo loro le indicazioni per dire che gli ultraottantenni devono essere vaccinati? E in Lombardia lo saranno dopo rispetto a quello che si è fatto in altre regioni. I malati che sanno di essere malati e che vivono con drammaticità la loro condizione a quale indirizzo si devono rivolgere per poter avere la priorità che spetta loro? Questo credo che ci sia bisogno di fare e io vorrei che con questo spirito si voti l’ordine del giorno che io voterò ben volentieri.
[…]
. Sono abituato a votare a favore delle cose che condivido, senza fare lunghe discussioni e pregiudiziali. Su gran parte delle cose, anzi, sulla quasi totalità delle cose che sono scritte in questo documento sono d’accordo, quindi, voterò a favore. Credo che sia giusto che vengano posti i problemi, così com’è stato posto il problema della semplificazione dell’utilizzo di questi strumenti che è una cosa, secondo me, giusta e sulla quale credo che lo stesso Assessore ha detto che si tratta di migliorare.
Mi permetto un piccolissimo suggerimento, siccome la gran parte si dice che dovrebbero servire in caso di chi va in Ospedale o del personale ospedaliero, direi che ci possiamo fidare, come si fa quando uno va a fare una visita e dice al medico: “Scriva che sono stato qui dall’ora tale a tale ora” e questa sia un’attestazione che è stato effettivamente in Ospedale. Questo, semplificherebbe molto, credo, le operazioni, sennò rischiamo di fare un’ingiustizia in una cosa giusta, cioè che solo quelli che sono più capaci, che non sempre sono i più bisognosi, possano utilizzare questa risorsa e non quelli che hanno qualche difficoltà che non possono rinunciare all’utilizzo del taxi per andare in Ospedale, non lo fanno perché è talmente complicato che non sono stati in grado di utilizzarlo.
Dobbiamo trovare le cose più semplici di questo mondo per utilizzare questi strumenti.
Sulla cosa delle licenze, sono fermo, probabilmente sono molto indietro. So che c’è una sorta di mercato del ramo d’azienda, che è la licenza, però non credo che sia giusto che si scriva che c’è un mercato, che sostanzialmente si può acquistare una licenza perché la licenza, come dice la parola, è un qualcosa che è a disposizione del Comune che non lo può commerciare.
D’altra parte, non è una questione ideologica, ma se giustamente i tassisti rivendicano il loro essere servizio pubblico, non ci può essere il mercato dei servizi pubblici, perché è un’altra cosa, si tratta di uno strumento che viene messo a disposizione dei cittadini. Toglierei quell’espressione, trovando egualmente il modo, siccome si sa che queste spese vengono fatte, un ristoro che sia corrispondente a quel non principio della privatizzazione, però non dichiarato, della privatizzazione di un servizio pubblico che il consigliere D’Alfonso, secondo me, correttamente ha posto. Quella frase, se può essere corretta, la correggerei. Voi mi dite che c’è la legge che lo permette, io non sono così convinto che ci sia una legge che permetta il mercato per le licenze, così com’è scritto, se lo si corregge, raggiungendo lo stesso obiettivo è meglio.
In ogni caso, voterei a favore di quest’ordine del giorno perché pone dei problemi giusti, che devono essere soddisfatti. Il fatto che l’Assessore abbia detto che li abbiamo già fatti o li stiamo facendo, allora, non viene messo in discussione l’ordine del giorno, se c’è e c’è una cosa giusta, voto a favore del fatto che si faccia. […]

Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Link Video Assemblea del sito del Comune di Milano.