Milano in comune - Sinistra e costituzione

ACCESSO ALLE INFORMAZIONI

Stralcio della bozza di intervento di Basilio Rizzo [Case popolari comunali e Aler, Forze dell’ordine, San Siro, Cascina San Giacomo, associazione Nocetum, bilancio comunale e bisogni sociali]

[Il presidente Bertolè commemora la figura di Nedo Fiano, deportato nei campi di concentramento nazisti. I presenti osservano un minuto di raccoglimento.

La consigliera D’Amico, rispondendo a un attacco di Salvini e Bolognini, sottolinea che la quota degli alloggi destinati alle forze dell’ordine è stata ridotta non perché si vogliano sfrattare le forze dell’ordine, ma perchè tali alloggi non sono stati richiesti: lo scorso anno, dei 200 appartamenti messi a disposizione ne sono stati richiesti cento e di questi non si sa quanti ne siano stati effettivamente assegnati. E aggiunge che ci sono due modi per riportare la legalità nelle case popolari: a) mandare via gli abusivi; b) assegnare gli alloggi vuoti.

Il consigliere Forte illustra il tema della Cascina San Giacomo, affidata da anni all’associazione Nocetum.

Il consigliere De Chirico, di Forza Italia, fa notare che la Commissione sullo Stadio di San Siro non è ancora stata convocata.]

[…] Prima di svolgere il mio articolo 21 volevo esprimermi su alcune questioni poste da altri colleghi.
Ringrazio e, se fosse possibile, [indirizzo] un applauso virtuale alla consigliera D’Amico per il modo con il quale ha affrontato la questione delle case popolari, in particolare legate a quell’emendamento che abbiamo approvato in Consiglio. Mi sembra che abbia posto un problema di tipo politico, ovvero si deve trovare un modo di impedire che le persone che hanno delle responsabilità possano sostanzialmente travisare la realtà, utilizzando gli strumenti della propaganda, altrimenti c’è un’asimmetria tra il potere di chi ha i mezzi di comunicazione per poter raccontare la sua versione e quelli che, invece, faticosamente seguono la verità, ma non riescono a farla affermare attraverso la stampa. Questa è la prima questione.
Per quanto riguarda la seconda questione, solidarizzo con il consigliere De Chirico per quanto riguarda la questione di San Siro, sulla quale tornerò successivamente. Il fatto che non riusciamo a fare la Commissione prima di Natale, che abbiamo chiesto settimane fa, è difficilmente digeribile in una logica di partecipazione dei cittadini.
Mi preme dire anche questo, anche se in Commissione dirò cose opposte a quelle che pensa il consigliere De Chirico. Il problema è che in Commissione dobbiamo poter discutere.
La terza questione è che condivido le cose che ha detto il collega Forte a proposito dell’associazione Nocetum e di tutta quell’area.
Perché non dobbiamo trovare una soluzione che tenga conto di quell’area, senza ricorrere a uno strumento, soprattutto alla luce del fatto che si era chiesto di ritardare la discussione dell’ordine del giorno o della mozione (non ricordo quale dei due strumenti fosse stato proposto)? Probabilmente la Giunta non lo sapeva, a mio parere, ha trascurato di tenere conto di questa realtà che si era svolta in Consiglio. Io sono disponibile a qualunque soluzione che riconfermi la centralità del Consiglio e la solidarietà nei confronti delle opere che si sono svolte in quell’area a cura dell’associazione Nocetum.
Passo alla questione che volevo porre, quella dello stadio di San Siro. Faccio un passo in avanti. Sui giornali abbiamo letto che l’Amministrazione ha chiesto dei chiarimenti alle società. E’ possibile che non possiamo avere questo documento? A questo punto non c’entra niente con la gara, è una lettera, un documento, un’informazione che è stata richiesta da parte dei nostri uffici del Comune. Perché non possiamo avere questo documento? Escono, invece, i comunicati stampa sul fatto che il Comune ha risposto alle società. Diteci come ha risposto.
Perché deve esserci sempre questa estrema durezza nei confronti del ruolo del Consiglio, come se il Consiglio sia un ostacolo, un orpello e non lo strumento attraverso il quale la città si esprime con i suoi rappresentanti eletti?
Anche su questo penso che sia giusto che tutta la documentazione ci sia data e questa assurda regola della riservatezza, che non c’entra niente perché lo sanno anche le pietre che non ci sarà una gara. Se si farà quel progetto, sarà gestito dalle due società, non c’è un terzo che può gareggiare.
Questo richiamo a una cosa irrealistica copre la non volontà di mettere a disposizione di tutta la città la possibilità di esprimersi su questo parere. Facciamolo, facciamo una Commissione. La consigliera Bedori ha detto (e credo di poterlo confermare anche io) che il Presidente Ceccarelli e il Presidente Monguzzi sono disposti a fare questa cosa. Possiamo sapere chi non la vuole fare in maniera tale che superiamo l’ostacolo? Facciamo la Commissione, diamo tutti i documenti e che la città discuta e dibatta e possa decidere su una questione che è molto rilevante. E’ un terreno sul quale si misura un certo modo di vedere la città, che merita di essere affrontato nella giusta sede, ovvero il Consiglio Comunale e le sue Commissioni. […]

[Votazione sul bilancio]

[…] Dichiaro che il mio sarà un voto di coscienza e quindi un voto di obiezione di coscienza. Naturalmente l’assessore Tasca è più bravo di me dal punto di vista tecnico e dirà che ci sono delle regole che bisogna rispettare in tutti i modi e così via. Però nel momento in cui io voto un bilancio e prendo atto del fatto che in questo anno, nell’anno in cui opera il bilancio, la popolazione meno privilegiata ha visto peggiorare le sue condizioni, mi ribello a questo stato di fatto e dico: io ho la possibilità di fare qualcosa in più perché il nostro bilancio è solido, è consolidato, il Comune, dal punto di vista patrimoniale e tutti i ragionamenti che sono stati fatti che Milano è a postissimo; essere a posto e non poter fare qualcosa di fronte ai disagi crescenti di strati larghi della famiglia è come dire: il bilancio di famiglia è a posto, però una parte della famiglia sta malissimo.
Io penso – e in questo senso parlo di obiezione di coscienza – che l’assessore Tasca, che è più bravo di me, dovrebbe trovare il modo di risolvere questa contraddizione. Se dobbiamo chiedere al Governo di autorizzarci a spendere più risorse, risorse che abbiamo, facciamolo. Io sono convinto che non è vero che dobbiamo fare per forza il bilancio in pareggio; potremmo anche, in teoria, fare il bilancio non in pareggio con delle conseguenze, e voglio vedere chi viene a Milano e dice: ti mando il commissario perché hai dato delle risorse a favore delle persone che stanno malissimo mentre hai la possibilità di coprire con altre risorse se soltanto te ne diano la possibilità.
In questo senso il mio voto non è un voto tecnico. Dal punto di vista tecnico io sono d’accordissimo e sono convinto che l’assessore Tasca abbia fatto il migliore dei bilanci possibili, ma non lo dico per comodità retorica, ne sono profondamente convinto. Dal punto di vista della coscienza dico che ci deve essere pure una soluzione di fronte al fatto che noi siamo un comune che sta bene, un comune che ha delle risorse positive molto ampie, che patrimonialmente è molto ricco, come ci dice l’Assessore, e non troviamo il modo di poter utilizzare queste risorse in una situazione, in un frangente come questo, particolare come questo, per far stare meglio una parte significativa della famiglia. Questo è il senso del mio voto che non sarà favorevole, ma proprio dentro questo contorno, dentro questa cornice e per chiedere che più forte arrivi anche a Roma, se necessario, al Governo, il fatto che chi governa la città di Milano non è contento di questa situazione, non è contento di dover dichiarare che è tutto in ordine e però vedere strati della sua popolazione che si trovano in una condizione molto molto peggiore, molto molto più grave di quella dell’anno passato. Grazie.


Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Link Video Assemblea del sito del Comune di Milano.