Milano in comune - Sinistra e costituzione

ACCESSO ALLE INFORMAZIONI

Stralcio della bozza di intervento di Basilio Rizzo [Fondo di mutuo soccorso, immobili abbandonati, San Siro, regolamento dei dipendenti comunali, bilancio e debiti fuori bilancio]

[…] Io insisto sul chiedere cose che abbiamo deciso e poi non si sono mai realizzate. La prima è che abbiamo votato un ordine del giorno per l’istituzione di una nuova edizione del fondo di mutuo soccorso rivolto alle persone che più sono abbienti nella nostra città a favore dei meno fortunati della città. Non ho trovato nessun cenno, l’abbiamo votato tutti. Il signor Sindaco non mi sembra che abbia fatto quest’appello, che era la cosa semplicissima che si chiedeva nell’ambito di un’opportunità di venire incontro a delle esigenze e disponibilità da parte di chi molto ha nella nostra città e chi ha meno.
Lo dico anche alla luce delle considerazioni che condivido, che ha fatto, ad esempio, il consigliere Forte sull’opportunità di trovare delle soluzioni per quanto riguarda la realtà dei giovani che possa essere quella di andare incontro a problemi. Non l’ha fatto solo il consigliere Forte, ma anche altri Consiglieri.
La seconda questione riguarda la delibera sugli immobili abbandonati che vengono recuperati (mi rivolgo anche, se me lo permette, al Segretario Generale). Quanto può stare in stand bye una delibera senza essere o ritirata o portata all’attenzione del Consiglio? Io credo poco perché, se questa delibera è stata ritirata, la ritiriamo. Se non è stata ritirata, la dobbiamo portare in Consiglio perché, lo ripeto, oltre a quelli che si comportano male e cercano di sfruttare l’opportunità, non avendone diritto, magari ci sono decine e decine di operatori del settore che hanno diritto e non vedono riconosciuta questa loro opportunità.
Terza questione, Commissioni che non si fanno. Sullo stadio, ringrazio il Segretario Generale per aver risposto alla mia richiesta di fornire il materiale, rivolgendosi a chi questo materiale ce l’ha a disposizione. Io non ho avuto questo materiale a tutt’oggi. Il Segretario ha scritto, me l’ha mandato in copia e aspetto di avere questi documenti perché sono documenti che è utile che noi affrontiamo per svolgere bene il nostro lavoro.
Non chiedo altro che poter fare il Consigliere Comunale secondo le mie migliori capacità e secondo l’interesse della città.
Altra Commissione, quella sul Regolamento. Questa, però, non è solo la richiesta di Commissione. Sul Regolamento dei dipendenti comunali quando ne discutiamo? Continuiamo a rinviare. L’ha detto anche il consigliere De Corato. Se non si fanno, bisogna motivare il perché non si fanno. Un Presidente trovi la forza di dire “Non lo faccio perché l’Assessore mi ha consigliato di non farlo”. Se, invece, non c’è questo e c’è la disponibilità a fare le Commissioni, bisogna farle perché sono nell’interesse della discussione della nostra città.
Ultime due questioni, se ho ancora tempo, ma penso di sì. In questo periodo si sono concluse alcune operazioni giudiziarie per le tangenti di alcuni funzionari del Comune, credo che fossero del settore dei lavori pubblici, con patteggiamenti molto, molto significativi. Alcuni sono andati in pensione, quindi non possiamo fare nulla, però sono arrivate prima le sentenze del tribunale che non gli audit che avevamo promesso che avremmo fatto, così come tutti avranno letto del patteggiamento dell’ex Direttore Generale della Sogemi, anche lì cifre molto significative, il che vuol dire che c’erano stati dei guadagni molto, molto ampi per poter avere questa disponibilità e noi anche qui non abbiamo avuto nessuna informazione su quello che è accaduto.
Ho concluso, Presidente, però la volta scorsa avevo preso un impegno. Ho detto che a ogni articolo 21 parlerò della Loggia dei Mercanti. Mi risulta che, ad oggi, malgrado le richieste dell’Ampi, non si sia fatto niente a tutela di quella vetrina. In ricordo e in memoria della nostra città, credo che mi ascolterete anche al prossimo articolo 21. Spero di no perché vuol dire che qualcuno si sia mosso, ma non posso ascoltare le proteste autorevoli dell’AMPI, sapere che cosa sta succedendo in questi giorni e in queste notti e non avere un cenno di intervento da parte dell’Amministrazione comunale.
[…] Sarò rapidissimo, mi sono iscritto a parlare semplicemente per ringraziare ed esprimere tutta la mia gioia – potrei dire – per rivedere l’Assessore [Tasca] alla ripresa della sua attività perché credo che anche il confronto sia bello quando si ha di fronte delle persone che si stimano, quindi, sono molto felice di poter interloquire con lui, ma anche per le parole che sono state dette, cioè, sostanzialmente, l’apprezzamento che vale di più da chi lo ha sperimentato del nostro servizio sanitario universale, perché credo che sia una delle attenzioni che dobbiamo portare avanti anche per quanto ci riguarda.
Colgo l’occasione – non sarei intervenuto perché è il Bilancio Consuntivo, lo considero anche un atto di fiducia nei confronti del modo corretto con cui si raccontano come sono andate le cose, quindi, non è oggetto di pareri, si tratta di verificare se sono state compiute bene le cose, quindi, da questo punto di vista non ho dubbi che ciò sia accaduto – per proiettarmi un po’ sul futuro, forse in assenza della presenza dell’Assessore noi abbiamo approvato un ordine del giorno, ringrazio il Consiglio per aver approvato l’ordine del giorno che avevo presentato in sintonia con le osservazioni che aveva fatto l’Assessore nel dire: “Non parliamo del Bilancio Preventivo, dove tocchiamo le cifre, ne parleremo quando avremo a disposizione le risorse dal Consuntivo”.
Ho chiesto che si esprimessero dei criteri, lo voglio sottolineare qui, mi auguro che l’Assessore possa ritrovarlo e leggerlo.
Vorrei che le risorse che abbiamo a disposizione le utilizzassimo non secondo dei criteri di categoria, di ristori, di qua e di là, a seconda delle spese, dei mancati guadagni, dei mancati introiti che si sono manifestati di qua e di là, perché questo, semplicemente, fotograferebbe una situazione. Penso che – ho scritto, non so se è stato colto, se mi sono espresso bene – le risorse che abbiamo a disposizione oggi debbono essere quel tentativo di essere, di non trattare allo stesso modo le persone, per dirla come Don Milani, perché se noi trattiamo allo stesso modo persone che sono in condizioni diverse facciamo un’ingiustizia, non facciamo una giustizia. Vorrei che c’impegnassimo a lavorare per l’assestamento di Bilancio acquisendo il principio che le risorse – poche o tante che siano, ma comunque ce ne sono e sono significative – le utilizziamo il più possibile per evitare, per quello che possiamo, delle diseguaglianze che ci sono.
La prima cosa che dobbiamo fare è dare una situazione – non dico reddito, perché altrimenti si fanno analogie con il reddito di cittadinanza, eccetera – di rendere il più possibile compatibile con la ricerca di condizioni di vita dignitose per quelli che sono stati i più colpiti dalla pandemia e deve essere questo il criterio ispiratore dell’utilizzo delle risorse, non tanto di andare a vedere chi magari ha un significativo tratto vantaggio, negli anni passati, dalla sua attività, rigarantirgli una parte di quello che non ha guadagnato in questo anno. Penso che sia più giusto, per quelli che stanno molto molto peggio nella nostra città, creare le condizioni perché affrontino, almeno con dignità i sacrifici e le difficoltà che hanno avuto. Questo criterio di trattamento disuguale a disuguali vorrei che diventasse un criterio di utilizzare quei 200 milioni o quel che è stato detto, che avremo a disposizione.
Da questo punto di vista, non so se ho capito male, ma l’assessore De Corato e il capogruppo Mascaretti si muovevano in due logiche radicalmente opposte, cioè Mascaretti si lamentava di non aver messo a disposizione tutte le risorse, i 500 anziché i 200, credo di aver capito così, l’assessore De Corato ha richiamato alcune osservazioni per le quali quei 200 se venissero presi secondo le indicazioni rigorose dei Revisori dei Conti, ci dicono di non utilizzare neanche 200, perché dovremmo mettere a garanzia, non spendere, ancora una parte aggiuntiva. Vorrei capire qual è la posizione. Sono per la posizione che spendiamo tutto quello che è possibile spendere, anche andando al di là, se una critica mi permetto di fare – lo dicevo nel 2020, non lo dico solo adesso – era di avere fiducia che qualche risorsa ci sarebbe arrivata, che, quindi, avremmo avuto a disposizione la possibilità di avere queste risorse e di essere coraggiosi nello spendere quando ce n’era più bisogno, ma, addirittura, adesso, per richiamare la posizione dei Revisori dei Conti, per stringere ancora di più il cordone della borsa e non utilizzare neanche quelle risorse che sono state indicate dall’Assessore, mi sembra francamente poco accettabile.
L’ultima cosa, Assessore, che volevo dirle è che dalla documentazione che i suoi uffici, dopo il suo assenso, mi hanno messo a disposizione sui “risparmi”, tra virgolette perché non sono risparmi di spese per il personale, che sono: straordinari non pagati perché non effettuati durante il 2020, i buoni pasto che non sono stati riconosciuti perché non si è decisa una misura di questa natura perché anche la componente dell’Amministrazione comunale, a chi era in lavoro da remoto, non è stata riconosciuta, hanno portato ad un risparmio significativo, credo che con lo stesso criterio di prima, cioè in modo inversamente proporzionale alle risorse che possono avere i dipendenti comunali, bisognerebbe cercare di riconoscergli, perché quanti straordinari – l’Assessore lo sa meglio di me – in alcune situazioni sono le entrate calcolate e previste per la normalità della vita delle famiglie dei nostri dipendenti comunali, quindi, aver risparmiato – mi pare che fossero sei o sette milioni di euro – risparmiato nel senso che ho spiegato nell’ultimo anno, debba portare il fatto che laddove c’è bisogno queste risorse ritornino, nelle forme che l’Assessore riterrà più opportuno, anche ai nostri dipendenti, rientrino nella categoria di quelli che devono essere aiutati in un periodo difficile come quello che abbiamo attraversato tutti noi.
[…] Non sono molto abituato a intervenire sui debiti fuori bilancio, però questo è troppo. L’Assessore ha detto che è stato ampiamente discusso in Commissione, io non ho avuto una risposta, anche una, in Commissione. C’è stato un silenzio assoluto dopo che ho fatto alcune osservazioni che ripeto qui, in Consiglio.
È una cifra bassa, ma serve come esempio. Riconosciamo a una società che non ha fatto nulla, nulla, vuol dire niente, non ha scritto niente, ha fatto solo causa al Comune, per aver fatto causa al Comune che l’ha esclusa dall’appalto, a seguito del fatto che non lo poteva svolgere. Sarà stato firmato un contratto, un qualcosa, in quel momento qualcuno ha chiesto se erano in grado di svolgere questo compito? Credo sia una domanda legittima da farsi, se è sì, vuol dire che qualcuno era sicuro che potessero fare questo lavoro, sennò non gli riconoscevamo l’appalto.
Una volta fatto questo, i nostri uffici probabilmente legittimamente, io sono convinto che tutto funziona, però non lo posso accettare, hanno detto: tu non sei in grado di fare questo lavoro, chiamiamo la seconda in gara. Questa seconda è stata pronta a farlo e sono stati affidati a loro i lavori.
La prima, che non ha fatto nulla, se non fare causa al Comune, vince la causa, non capisco come, però l’ha vinta. Qualche ragione avrà avuto, chiede i danni. Se non hai fatto niente, perché devo riconoscerti questi danni? Voglio capire il perché.
La nostra avvocatura dice che va bene rimettere la causa e negoziare con chi non ha fatto nulla per riconoscergli questa cifra.
Secondo me, è una cosa da piccolo racconto, se fossi bravo a scriverlo lo scriverei ed è il teatro dell’assurdo.
Questo, ha fatto solo una causa al Comune, noi negoziamo con questi signori che hanno fatto la causa al Comune e non hanno fatto nulla per vedere ripatteggiare su un fatto che gli paghiamo, sostanzialmente, quello che avrebbero dovuto fare. In realtà, pagheremo due volte il lavoro che è stato fatto.
Vi sembra che sia una cosa che possa essere accettata?
Ripeto, sono piccole cifre, lo uso solo come esempio, ma c’è qualcosa che non funziona. Diciamo che paghiamo due volte un servizio e uno lo paghiamo a qualcuno che abbiamo detto: non sei in grado di lavorare. Non gli abbiamo fatto neanche muovere un dito. Paghiamo due volte.
Per fortuna non partecipo al voto sui debiti fuori bilancio, però una spiegazione credo di poterla avere. Abbiamo fatto qualcosa? Resistiamo alla causa. Voglio vedere se sono così le cose, se non resistiamo alla causa vuol dire che una colpa riconosciamo di averla, altrimenti non accetteremmo di pagare una cifra a chi non ha fatto nulla e noi abbiamo detto: ti togliamo il lavoro perché non sei in grado di farlo.
Finisco qui. Aspetto – adesso – le spiegazioni che non ho avuto in Commissione, perché dopo che ho fatto queste obiezioni nessuno è intervenuto, ce n’è registrazione e si può vedere, se me le date adesso le spiegazioni sono contento. […]

Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Link Video Assemblea del sito del Comune di Milano.