Milano in comune - Sinistra e costituzione

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Stralcio della bozza di intervento di Basilio Rizzo [Santa Giulia]

 

[…] Volevo, innanzitutto, per coloro che non hanno partecipato alla Commissione, che venisse distribuita, se ne hanno voglia, a tutti i Consiglieri, la tabellina che è stata fornita a noi membri della Commissione, nella quale si confrontavano le due ipotesi, il precedente PI e il nuovo, con le modifiche e con l’atto integrativo che dobbiamo votare.
La seconda considerazione è questa: ebbene, c’è una stranezza nelle nostre regole, cioè noi quest’oggi credo che possiamo soltanto votare a favore o contro la firma, cioè, i Consiglieri devono decidere se confortare la posizione al preliminare, per così dire, che ha dato il Sindaco, con un voto che diventa, a questo punto, un voto di fiducia, cosa che non è prevista, credo, nei nostri Regolamenti, con la conseguenza che il merito della discussione viene, in qualche modo, meno, cioè, la libertà di decisione. Come faccio io a pensare che possiamo, per prima io, votare sulla base di un documento di 2 mila pagine, perché 2 mila pagine credo che sano complessivamente – così è stato detto – il materiale sul quale dobbiamo misurarci, senza avere il tempo per poterlo studiare fino in fondo? Mi sono studiato semplicemente la delibera, ho preso la tabellina che era stata data e arrivo ad una considerazione, che voterò a prescinder dalle cose che ha detto l’assessore Maran. L’assessore Maran ha fatto la descrizione che io condivido, non ha detto, però, la ragione per la quale votiamo questo provvedimento, votiamo l’atto integrativo dell’accordo di programma.
Sulla delibera. Per la prima volta, credo, nella storia di tanti anni che sono qui in Consiglio, la motivazione per cui noi rivediamo l’accordo di programma, tra le varie ragioni, fondamentali ce n’è una messa per iscritto, la leggo per coloro che non ho potuto leggere la delibera: “La necessità d’introdurre ulteriori superfici a commercio e a residenza libera al fine di creare le condizioni di sostenibilità economica del Piano, in considerazione del fallimento del gruppo promotore del PI vigente e del forte incremento dei costi di bonifica e poi di realizzare anche l’Arena”.
Cioè, noi abbiamo assumendo un provvedimento non tanto per fare le cose che l’assessore Maran ha chiesto e ha detto, sulle quali sono assolutamente favorevole. Più spazi pubblici? Ci mancherebbe altro. Più incremento del verde? Ci mancherebbe altro. Una viabilità che va diminuita rispetto al primitivo programma? Chi mancherebbe altro. L’idea di fare spazi per i bambini? Ci mancherebbe altro. Ma noi non votiamo per questo. La verità è che l’Assessore non ha detto la cosa fondamentale: stiamo votando un documento che consente di recuperare vantaggi per i soggetti privati, non a caso questi soggetti privati sono quelli che hanno chiesto la modifica, questo vorrà pur dire qualcosa. Allora, il raffronto che noi dobbiamo necessariamente fare, va fatto su questo. Non votando per quest’atto integrativo, non è che sono contro le cose che ha detto l’assessore Maran, che tra l’altro c’erano già in parte, dalla tabellina che voi vedete alcune di queste cose c’erano già scritte.
Votiamo semplicemente alcune condizioni di vantaggio per gli operatori che sostengono che altrimenti non sarebbero in grado di reggere con l’intervento stesso. È questa la nostra funzione. Quello che votiamo non è un nuovo progetto, è la messa in discussione del vecchio. Mi trovo per primo, non che non ho votato quel vecchio pur essendo in Consiglio, anzi, sono certo di aver votato contro, mi trovo nella condizione di dover ricordare che quello aveva alcune cose che adesso non ci sono, che secondo me sono di reale vantaggio pubblico mentre adesso facciamo solo quello che vogliono i privati.
È semplicissima questa considerazione. Quando uno dice: “L’edilizia residenziale pubblica deve diventare di 60 mila metri quadri”, voi pensate che questo sia indifferente per le finanze di chi produce e il vantaggio sia per l’Amministrazione comunale? Quando dicono di trasformare il commercio era previsto dal primitivo accordo, 30 mila metri quadri e ce ne sono adesso 70 mila per le iniziative commerciali, con grandi superfici di vendita che sapete essere una cosa complicata che bisognerebbe avere l’autorizzazione anche dalla Regione, vi sembra che questo dia qualche vantaggio in più, rispetto a prima, all’Amministrazione comunale? Lo stesso ragionamento sull’Arena e sul centro congressi, non è la stessa cosa il fatto che l’Arena sia di proprietà pubblica o di proprietà privata. Se è privata, che cosa decide l’interesse pubblico di questa realtà che noi andiamo a costruire? Il fatto che ci sia una convenzione particolarmente forte che consenta di trarre dei vantaggi all’intera città e, quindi, su questo non c’è parola. Capite che se in cambio di questa costruzione – la grande Arena – ci daranno due o tre giorni all’anno oppure che possiamo avere cento o duecento giorni all’anno di utilizzo dal punto di vista pubblico, non è la stessa cosa. Il mio voto, in un caso sarebbe in un modo, perché ci sarebbe l’interesse pubblico e in un altro non c’è. Noi, però, dobbiamo votare adesso a scatola chiusa, è giusto che sia così? Penso di no. Che cosa non ha detto l’assessore Maran? Non ha detto, per esempio, che lì erano previsti: un’edilizia temporanea per studenti di 52 mila metri quadri che non ci sono più, allora, gli studentati vanno bene quando imbellettano gli interventi, per esempio, sullo Scalo Romana e non vanno più bene per farli lì? Sono venute meno le necessità? Quando il Presidente dell’ATM ci dice che al di là degli studenti abbiamo bisogno di spazi per permanenze temporanee di giovani e anche lavoratori che altrimenti non sono interessati a vivere nella città? Questa cosa non l’ha detta l’assessore Maran. Chi non ha letto la delibera non la sa. Sono qui a dire: questa cosa vi sta bene? Non l’ho detto neanche in Commissione questo perché spero che comunque la si faccia.
Nel primitivo provvedimento era prevista una residenza sanitaria per disabili di 5 mila 145 metri quadri, dalla tabellina che mi è stata data, scompare nelle modifiche che votiamo oggi.
Il Centro Congressi, nelle mani dell’Amministrazione, era una struttura di servizio per tutta la città, adesso questa non lo è.
Modificare i parcheggi, fatti tutti non più come parcheggi pubblici, ma come nella gran parte parcheggi privati che hanno la possibilità di convenzionarsi con il pubblico, non sono la stessa cosa perché ci sarà qualcuno che ne trarrà vantaggi, immaginatevi quando ci sono, per esempio, le attività o sportive o di spettacolo, è diverso parcheggi privati ad uso pubblico da parcheggi di proprietà pubblica e così via, ne potrei fare, ma esaurisco il tempo in questo.
Volevo spiegarvi la ragione del voto a cui siamo chiamati. Quest’accordo non migliora, non migliora certamente per i privati, questo è sicuro.
C’è un’altra domanda che ho fatto oggi in Commissione, molto seria, perché ha anche dei risvolti politici generali, di modello di città. Non c’è un’assicurazione sul fatto di chi faccia e se si faranno i 13 mila 665 metri quadri di edilizia sociale, anzi, ci è stato detto che forse anziché farli in quell’area li faremo da qualche altra parte. Dove va a finire la logica per la quale io, fino a che sarò in Consiglio non smetterò di battermi, secondo la quale, in ogni intervento edilizio noi dovremmo – se non vogliamo poi creare problemi e disagi delle periferie, delle zone ricche, delle zone povere – dire che oltre all’edilizia libera ci deve essere sempre e comunque una presenza di edilizia residenziale sociale perché questo assicura il mix sociale che è decisivo, soprattutto quando si va a formare una nuova realtà? Quando ho detto in Commissione – e ridico qui – se noi sfondiamo, anche per poco, sono il primo a dirlo io, non è che lo sfondiamo di molto, ma l’indice volumetrico vi sembra che sia una cosa giusta? Come faremo di dire di no ad altri? Intanto ricordo che qui l’indice volumetrico era 0,66, diventa 0,72. Il fatto che noi sfondiamo questa soglia facendo finta di niente, non autorizzerà altri, poi, a mettere in discussione e a chiedere, ancora una volta, di modificare queste cose. Questo è il voto al quale veniamo chiamati oggi ed io ho chiesto la tabellina, ma non ho avuto una spiegazione dei vantaggi delle cose, del nuovo accordo di programma, dell’integrazione che facciamo rispetto al precedente, vedo solo chiarissimi i vantaggi per i privati e non penso che sia un voto che il Consiglio comunale possa dare, permettetemi di dire, non credo che lo possa dare perché qualcuno dovrà verificare che peggiorano le situazioni rispetto a prima, ne abbiamo il diritto? Penso di no. Grazie.
[…]
Siccome ho delle difficoltà a intervenire sulla chat, vorrei che la mia dichiarazione di voto valga, se non riesco a recuperare, come voto reale, che ho difficoltà a manifestare. Il mio voto è un voto contrario ed è motivato da tutte le considerazioni che ho fatto e da alcune risposte che darò alle cose che sono state dette.
Qualcuno dice che questo piano è molto meglio di quello precedente. Noi giudichiamo sul cambio che si dà e il consigliere Ceccarelli ha detto che se aggiungiamo lo studentato le volumetrie sono le stesse. Certo, però lo studentato sparisce e l’edilizia libera aumenta. Questo è il dato di fatto. È chiaro che globalmente probabilmente i numeri sono identici, ma modifica molto la qualità.
Per quanto riguarda la questione dell’edilizia residenziale sociale, io ho chiesto in Commissione l’assicurazione che l’edilizia residenziale sociale, cioè le case popolari, si faccia in quel luogo. Non mi è stato risposto di sì. Tutti quelli che dicono che non è stato posto il problema si sbagliano; il problema è stato posto e mi è stato risposto che si vedrà. Potrebbe essere sì, ma potrebbe essere no. Anche questo è un elemento di qualità del provvedimento così come viene presentato.
Io faccio una proposta. Perché non si è chiesto che non ci fosse lo studentato, ma un pensionato popolare per esempio under 30? Cioè che quelle cose che vengono fatte… l’Assessore ha detto che c’è lo scalo Romana, quindi questo potevamo toglierlo. Ma se lo togliamo possiamo dire che, invece che andare gli studenti, ci vadano dei lavoratori, dei precari, dei professori che vengono a insegnare. Questa sparisce e l’edilizia residenziale libera aumenta.
La chiave di volta di tutta questa riflessione non è tanto mettere… io riconosco che ci sono delle cose positive, ma se noi volevamo fare dei cambiamenti perché non l’abbiamo proposta noi la modifica dell’accordo di programma? Se lo hanno proposto gli operatori, la proprietà attuale, più l’Esselunga, ci sarà un motivo perché l’hanno fatto loro. Questa discussione è iniziata non adesso, ma forse qualche anno fa sull’aggiornamento.
Perché non siamo stati mai coinvolti come Consiglio comunale alla luce del fatto di dire che siamo liberi di votare per proporre alcune soluzioni che sono state indicate qua? Non dico che non siamo liberi di votare sì o no (ci mancherebbe altro), però il fatto di migliorarlo ci è impossibile. Dobbiamo prendere per buona la soluzione che ci viene proposta. Si poteva discutere prima dopo tanti anni o no? Adesso ci si viene a dire che è certamente migliore di lasciare le cose come stanno; sfido che è migliore di come le cose stanno, ma così come viene proposto non favorisce l’interesse pubblico. A chi mi dice che ci sono sempre i privati rispondo che i privati in questo caso non sono il lavoratore privato o il cittadino privato che vota alle elezioni, ma sono degli interessi costituiti, dei gruppi di potere che chiedono il cambiamento. Non il privato generico, quindi non giochiamo sulle parole, perché facciamo finta di non capire.
Sui discorsi che ci vengono fatti circa questi operatori che adesso sono migliori, se lo avessimo fatto vent’anni fa non avremmo detto che quelli che in quel momento facevano l’accordo sono i migliori? Io non devo giudicare le persone, ma le proposte, e le proposte mi dicono che in realtà rispetto a prima c’è più edilizia libera e non c’è assolutamente l’edilizia residenziale sociale, che pure era prevista. In questo caso i miglioramenti da un punto di vista economico sono assolutamente solo a favore degli operatori e di fronte a tutto questo io devo dire che le cose vanno bene? Io non dico che le cose vanno bene. Certamente è bene che si intervenga su quell’area, ma non è bene che si intervenga così, perché così – ripeto – si mette a disposizione un bene collettivo a vantaggio di alcuni operatori privati. Non si sfugge da questo. Nessuno mi ha risposto su questa questione. I calcoli, i numeri, le cifre, vanno in questa direzione. I numeri, i calcoli e le cifre.
Anche l’andare al di là degli indici che erano previsti e che aumentano le volumetrie sono un dato di fatto incontrovertibile. Il mio voto sarà contrario proprio per segnalare questo e tenere il fiato sul collo sull’evoluzione di questa situazione. L’Assessore Maran dice che sono importanti le tranvie; io potrei dire di stare attenti e che non vorrei che la tranvia stia all’arena come M4 stava all’Expo, che arrivano le Olimpiadi, così come è arrivato l’Expo, l’M4 non funzionava e penso e temo che non funzionerà neanche la tranvia. Vorrei capire che oggi diamo il via a un’operazione nella quale la continuità e l’interesse del pubblico in questo intervento esiste. […]

Le videoregistrazioni integrali delle sedute del Consiglio Comunale sono disponibili dal 4/9/2014 sulla pagina Link Video Assemblea del sito del Comune di Milano.